IO E LE MOLTITUDINI
Nel resuscitare questa meravigliosa piattaforma che tante gioie mi ha regalato nel breve tempo in cui è stata attiva, ho pensato che ne avevo proprio bisogno.
Il problema fondamentale qui è che è davvero difficile essere una cosa sola alla volta.
Uno studia, si forma, a 18 anni deve scegliere una strada e poi pacche sulle spalle e tanti auguri affinchè ciò che hai scelto sia la cosa giusta per te e per il tuo futuro.
Io mi sono sempre sentita male a questo proposito.
Mi è capitato, nel corso della mia per ora breve esistenza, di appassionarmi e disappassionarmi ad un numero tale di cose che mi sarebbe persino difficile riuscire ad elencarle tutte in un post solo.
L'iter legislativo del mio contorto essere di solito è il seguente:
1) Stimolo: vedo, sento, apprendo in giro o su quella meravigliosa cosa che sono i social network, dell'esistenza di un qualcosa ed automaticamente nel mio cervello comincia a farsi strada l'idea che 'si, probabilmente dovrei provare, questa cosa è troppo figa per non saperla fare'.
2) Ossessione: nel giro di qualche giorno acquisto il materiale che mi servirà per imparare a fare questa cosa e con una velocità che nemmeno la fuga di Bugo dal palco dell'Ariston, guardo video, studio tutorial, inizio a provare e...puf! In un attimo è vero. Riesco a: ricamare, cucire, disegnare, colorare ad acquerelli, arredare, fotografare, fare bouquet di fiori profumati e chi più ne ha più ne metta.
3) Stasi: I got it. Ora come sfrutto questa nuovissima e scintillante (quanto il più delle volte inutile) skill? Macino, penso, studio e trovo un'idea. Che mi appassiona come mai prima di quel momento ma intanto il mio cervello innesta un meccanismo autodistruttivo che si genera ogni volta che la sfida, accettata e presa in faccia a 100 km/h, si esaurisce.
4) Riprendere dal punto 1): nel giro di qualche mese, la mia precedente e fugace ragione di vita perde di senso ed intanto, proprio da qualche parte tra una passeggiata ed una visita ad un museo, ho giusto trovato qualcosa di diverso da imparare a fare.
Sono stata principiante così tante volte in vita mia che ormai mi sembra quasi un'occupazione quella. Nel mentre però compio 29 anni il mese prossimo e l'incapacità di trovare un centro, chiamiamola one true calling, mi perseguita di giorno e di notte come un mastino affamato nel giardino dei Baskerville. Sono in pratica, un giocatore di freccette che non riesce a centrare il pallino, nonostante gli sforzi.
Vedo continuamente, fuori e dentro la realtà virtuale, come le persone che vantano una sola vera vocazione vivano meglio di me, sapendo esattamente dove e come spendere tutte le forze che hanno, conoscendo la direzione su cui spingere i propri desideri, noncuranti del casello cui dovranno pagare pedaggio: perchè sanno dove vogliono andare.
Ecco, se proprio dovessi dire, io mi sento più su una macchinina a noleggio su per delle sconosciute colline col cellulare scarico e senza navigatore. Trovo panorami, scopro magari ottime osterie lungo la via. Me le godo. E quando finisco di usufruirne, devo ricominciare il mio viaggio da capo.
Molto recentemente però, ho scoperto grazie ad un TEDx trovato casualmente sul tubo, che anche per quelli come me (come noi se anche qualcuno di voi lettori si è mai sentito come una barca in un bosco) c'è speranza. Il 'disagio' che portiamo è quello di una personalità multipotenziale. E scopriremo insieme di cosa di tratta e come, in qualche modo fronteggiare questa apparente incapacità di trovare un centro. Che per chi di voi fosse scoraggiato al pensiero, è in realtà una grande fortuna.
Su questa pagina però, troverete un pò di tutto. Non avendo un centro, non posso pretendere di promettere che qui, si parlerà di un solo argomento. Con il fil rouge di questo viaggio, alla scoperta delle potenzialità di noi diversi, userò questa piattaforma anche per esprimere tutte le moltitudini che contengo. Per parlare cioè di tutto ciò che mi passa per la testa: passioni, opinioni, hobby, idee, nuove sfide, varie ed eventuali.
Rimanete sintonizzati,
Isa
Il problema fondamentale qui è che è davvero difficile essere una cosa sola alla volta.
Uno studia, si forma, a 18 anni deve scegliere una strada e poi pacche sulle spalle e tanti auguri affinchè ciò che hai scelto sia la cosa giusta per te e per il tuo futuro.
Io mi sono sempre sentita male a questo proposito.
Mi è capitato, nel corso della mia per ora breve esistenza, di appassionarmi e disappassionarmi ad un numero tale di cose che mi sarebbe persino difficile riuscire ad elencarle tutte in un post solo.
L'iter legislativo del mio contorto essere di solito è il seguente:
1) Stimolo: vedo, sento, apprendo in giro o su quella meravigliosa cosa che sono i social network, dell'esistenza di un qualcosa ed automaticamente nel mio cervello comincia a farsi strada l'idea che 'si, probabilmente dovrei provare, questa cosa è troppo figa per non saperla fare'.
2) Ossessione: nel giro di qualche giorno acquisto il materiale che mi servirà per imparare a fare questa cosa e con una velocità che nemmeno la fuga di Bugo dal palco dell'Ariston, guardo video, studio tutorial, inizio a provare e...puf! In un attimo è vero. Riesco a: ricamare, cucire, disegnare, colorare ad acquerelli, arredare, fotografare, fare bouquet di fiori profumati e chi più ne ha più ne metta.
3) Stasi: I got it. Ora come sfrutto questa nuovissima e scintillante (quanto il più delle volte inutile) skill? Macino, penso, studio e trovo un'idea. Che mi appassiona come mai prima di quel momento ma intanto il mio cervello innesta un meccanismo autodistruttivo che si genera ogni volta che la sfida, accettata e presa in faccia a 100 km/h, si esaurisce.
4) Riprendere dal punto 1): nel giro di qualche mese, la mia precedente e fugace ragione di vita perde di senso ed intanto, proprio da qualche parte tra una passeggiata ed una visita ad un museo, ho giusto trovato qualcosa di diverso da imparare a fare.
Sono stata principiante così tante volte in vita mia che ormai mi sembra quasi un'occupazione quella. Nel mentre però compio 29 anni il mese prossimo e l'incapacità di trovare un centro, chiamiamola one true calling, mi perseguita di giorno e di notte come un mastino affamato nel giardino dei Baskerville. Sono in pratica, un giocatore di freccette che non riesce a centrare il pallino, nonostante gli sforzi.
Vedo continuamente, fuori e dentro la realtà virtuale, come le persone che vantano una sola vera vocazione vivano meglio di me, sapendo esattamente dove e come spendere tutte le forze che hanno, conoscendo la direzione su cui spingere i propri desideri, noncuranti del casello cui dovranno pagare pedaggio: perchè sanno dove vogliono andare.
Ecco, se proprio dovessi dire, io mi sento più su una macchinina a noleggio su per delle sconosciute colline col cellulare scarico e senza navigatore. Trovo panorami, scopro magari ottime osterie lungo la via. Me le godo. E quando finisco di usufruirne, devo ricominciare il mio viaggio da capo.
Molto recentemente però, ho scoperto grazie ad un TEDx trovato casualmente sul tubo, che anche per quelli come me (come noi se anche qualcuno di voi lettori si è mai sentito come una barca in un bosco) c'è speranza. Il 'disagio' che portiamo è quello di una personalità multipotenziale. E scopriremo insieme di cosa di tratta e come, in qualche modo fronteggiare questa apparente incapacità di trovare un centro. Che per chi di voi fosse scoraggiato al pensiero, è in realtà una grande fortuna.
Su questa pagina però, troverete un pò di tutto. Non avendo un centro, non posso pretendere di promettere che qui, si parlerà di un solo argomento. Con il fil rouge di questo viaggio, alla scoperta delle potenzialità di noi diversi, userò questa piattaforma anche per esprimere tutte le moltitudini che contengo. Per parlare cioè di tutto ciò che mi passa per la testa: passioni, opinioni, hobby, idee, nuove sfide, varie ed eventuali.
Rimanete sintonizzati,
Isa
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